Passeggiare come benessere.

Il 37 percento della popolazione di età superiore a 75 anni vive sola. L’indipendenza degli anziani trova spesso un ostacolo nel deterioramento delle loro capacità di coordinazione ed equilibrio, e nel rallentamento progressivo dei movimenti. Addirittura il 41 percento degli anziani evita deliberatamente di muoversi per paura di cadere. L’isolamento e la solitudine che ne derivano possono indurre a gravi forme di depressione ed in ultima analisi persino al suicidio.

Una bella  passeggiata all’aria aperta, compatibilmente con le condizioni climatiche,  stimola l’attenzione dell’anziano verso l’esterno, lo porta a contatti sociali (le persone che può incontrare) e lo distrae dai suoi acciacchi e dalla sua solitudine. Il passeggiare lo porta ad un coinvolgimento corporeo e psichico con le sue percezioni, attraverso i suoi piedi a contatto con la terra, i suoi movimenti, con le sue immagini, quello che vede intorno a se e che resta nella sua memoria, con i suoni e le voci che raccoglie e che il cervello può elaborare. Uscire, inoltre, ci costringe a metterci “in ordine”, vestirsi e truccarsi onde poter dare un immagine del sè che sia appropriata. Altrettanto importante sono l’allenamento e l’esercizio mentale, lo sviluppo della attenzione verso l’esterno, che può estrinsecarsi anche solo nel leggere le notizie di un quotidiano o i cartelloni pubblicitari, lo coinvolge di nuovo nella vita . L’interesse con quello che facciamo, il sentirsi utili e necessari ed avere i giusti stimoli è la migliore medicina e nei limiti del possibile e del fattibile, è necessario mantenere il contatto con quello che si faceva in precedenza .Un anziano che si sente inutile, messo in disparte, abulico, subirà un invecchiamento precoce con disturbi cognitivi psichici importanti mentre, per continuare a sentirsi giovani e in forma è necessario sentirsi amati ed apprezzati.  M.S. A&V

Quando passeggio nei tuoi silenzi e passo a passo inseguo suoni che non odo sguardi che non mi scrutano dita che non mi percorrono, arranco fino alla cima dei miei pensieri per trovare una eco della tua voce o l’orma di una vecchia carezza. Quando passeggio nei tuoi silenzi tu sei l’inizio e la fine della mia solitudine.

Ferdinando Giordano

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